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Escursioni nelle valli Chisone e Germanasca
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Descrizione
In una diecina di minuti si ritorna indietro sino alla rotonda (scavalcare il guard-rail) dove parte il segnalato sentiero che ci porterà alla chiesetta di S. Benedetto. Subito la traccia s’alza affrontando la ripida dorsale dove sono d’aiuto le numerose segnature e i paletti con gli anelli che indicano il cammino. La lunga, faticosa salita termina quando si è in vista di un notevole traliccio per le telecomunicazioni appena oltre il quale sorge la storica chiesetta di S. Benedetto con vicino un’ampia area attrezzata e, poco più in là, un bel panoramico punto sulla valle ore 1:30.
Si prende ora la stradina che in leggera discesa raggiunge un quadrivio di strade dove termina anche quella asfaltata che sale sin qui dalla piazzetta di Porte adatta a chi volesse salire in modo meno brutale.
Per la pista forestale di sinistra torneremo; pertanto si prosegue lungo la traccia 12 per Pra Martino che sempre seguiremo sino a che non si raggiungerà il colle. Lo stradello percorre il crinale per lunghissimi tratti in piano; fatte un paio si svolte si continua tralasciando strade e sentieri che spesso portano a delle case isolate. Così continuando si aggira sulla destra il monte Rocciatello raggiungendo infine ancora un quadrivio di strade sterrate. Tralasciata quella di destra, si prende per 150 m la centrale che in breve porta al Belvedere caratterizzato da una statua della Libertà.
Ritornati al quadrivio, si prende ora la traccia di sinistra che per un tratto scende; fatta la svolta si prosegue lungamente ancora quasi in piano raggiungendo una casa in abbandono e poi ancora un traliccio oltre il quale in breve si esce sulla strada asfaltata che sale sin qui da S. Pietro Val Lemina, e subito dopo il grande slargo presso il colle di Pra Martino con quello che resta del ristorante ora in stato di abbandono.(ore 1:30 da S. Benedetto).
Tralasciando ora la strada che scende a Villar Perosa, si prende quella che aggira la costruzione sul lato ovest presto raggiungendo la recinzione che racchiude le ex-colonie della RIV dove l’asfalto termina. Si prosegue poi lungo uno stradello superando una dorsale poco oltre la quale troviamo quella che era una miniera di grafite, ora una cancellata sbarra l’ingresso e presso la vicina fontana una lapide ricorda il sacrificio di un minatore-partigiano che qui perse la vita.
Fatta la svolta, volendo abbreviare il percorso, si può prendere la segnalata traccia per Porte che rapidamente riporta sul crinale; altrimenti ancora si prosegue raggiungendo in breve le case della borgata Miandassa, dove spica all’ingresso un bel pilone votivo dedicato a S. Grato.
Prima di inoltrarsi tra le case si prende la stradina sulla sinistra che con un lungo tratto nella faggeta permette di raggiungere la notevole fonte di Sagna la Feya, per poi continuare in leggera discesa, sino ad una casa isolata dove la visuale si allarga da una parte verso il Gran Truc ed il Poggio Pini e dall’altra verso le pareti del monte Cucetto, la Punta della Merla e la Punta dell’Aquila.
Si prosegue ancora per un tratto sino alla successiva svolta oltre la quale ci si immette su una più ampia traccia forestale che sale da Prato Marino dove di prende a sinistra. Alternando lunghi tratti in piano ad altri dove si sale, sempre di poco, questa termina al quadrivio posto poco più sotto della chiesetta di S. Benedetto , chiudendo così l'anello.
Qui giunti si può ritornare a valle, percorrendo il ripido sentiero già fatto salendo, oppure scendere lungo la strada , 5 km. In questo caso occorre preventivare anche un tratto di strada asfaltata, quella che da Porte porta al parcheggio. Scendendo con comodo si allunga di c.ca 15 minuti rispetto al sentiero.(ore 2:15 dal colle di Pra Martino).
01.1A Anello di S.Benedetto e Prà Martino
partenza: Rotonda di Malanaggio mt. 450 Dislivello: mt. 550 Tempo di salita: 3 ore Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti. Difficoltà: E
Il colle di Prà Martino che può essere considerato punto di partenza per numerose passeggiate lungo la boscosa dorsale che separa la Val Chisone dalla Val Lemina. E' necessario fare attenzione poiché le strade e i sentieri che la percorrono sono numerosi. Presa la superstrada della val Chisone, una volta superati i due tunnels, alla successiva rotonda uscire alla prima strada a dx e tornare per un tratto verso Porte sino al punto in cui si può lasciare l’auto, poiché presso la rotonda è impossibile parcheggiare.
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