01.1L      il colle di Laz Arà e la costa Pralumìe
                per il Truc Lausa, P.no Bruciato, Truc Donna e Bric di Pin


Partenza   : Ruata di Pramollo m 1134
               coordìnate
( 44 54.707 , 007 11.813)
Quota max: 1682 m Truc lausa
Sviluppo   : 10290 m
Dislivello   : 707 m
Difficoltà  : E


Partenza dalla piazzetta di Ruata di Pramollo, quindi
seguendo la stradina che si alza a tornanti,
poi direttamente per il sentiero (Percorso Naturalistico),
si raggiungono i bei prati del Colle l'Azzarà.

Dal colle seguita la traccia chiamata 'Variante Alta'
che sale alla modesta sommità del Truc Lausa,
quindi scende alla spianata erbosa del P.no Bruciato.

Il sentiero, o meglio la traccia, prosegue a saliscendi con belle vedute
panoramiche lungo la Cresta di Pralumìe e raggiunge in successione il Truc Donna e il
Bric di Pin.
Raggiunta una zona di decollo dei deltaplanisti e parapendii  si scende direttamente lungo il sentiero alle borgate inferiori e raggiunta la strada asfaltata in breve si ritorna alla piazza di Ruata.
Zona panoramica ma poco frequentata.

Note:
All'inizio del 1700 le nostre valli erano state cedute al ducato di Savoia ma contese dai francesi. La Francia per facilitare la campagna militare propose alla valli una sorta di neutralità.
Le valli di Pramollo e della Val Pellice accettarono, la Val Chisone rifiutò.
Il colle Laz Arà divenne un punto focale per il controllo delle valli valdesi contese dalla Francia e dal Duca di Savoia di Vittorio Amedeo II.
Dal colle in poche ore erano raggiungibili:
-la val Germanasca e il col d'Abries attraverso il vallone di Faetto
-la valle d'Agrogna e la val Pellice attraverso il colle della Vaccera
-la bassa val Chisone scendendo al fondo valle
-la pianura e Perosa scendendo a Fort Luis

Nell’estate del 1704 il colle era presidiato da circa 4000 francesi che realizzarono ingenti opere di fortificazione e trinceramenti, rinforzati da ridotte sulle alture laterali. Il campo trincerato occupava la massima depressione del colle. Il campo, ripetutamente attaccato dai piemontesi verso la fine di luglio, venne poi abbandonato definitivamente dai francesi, senza distruggerlo, sul finire dell’estate sia per il peggiorare delle condizioni meteorologiche che per le difficoltà d’approvvigionamento.
Il campo trincerato al colle Laz Arà perse così ogni importanza militare rimanendo però inciso sul terreno un chiaro segno della memoria storica. (cit.La Beidana S.Griglio-E.Peyronel)