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Escursioni nelle valli Chisone e Germanasca
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02.4D Cima Ciantiplagna m 2849
Partenza : Colle delle Finestre m 2176 (coord. 45 04.324 , 007 03.196)
Dislivello: m 673
Tempo : ore 2:30
Difficoltà : T (strada militare)
Dalla Val Chisone (SP23) raggiungere il Pian dell'Alpe prendendo la deviazione
che nei pressi di Fenestrelle sale a Pra Catinat oppure da Pourrieres o
Usseaux passando per Balboutet.
Dal Pian dell'Alpe la strada sale al Colle delle Finestre dove i cippi ricordano
il giro d'Italia. Si può parcheggiare.
Il Colle delle Finestre collega la Val Chisone con la Val Susa ed è molto frequentato in estate per lla sua bellezza.
DESCRIZIONE
Dal colle parte sulla SX un sentiero che sale sopra un forte appoggiato al contrafforte roccioso per poi raccordarsi con la mulattiera che parte un centinaio di metri prima del Colle delle Finestre (m 2176), in corrispondenza di un piccolo edificio. Il forte risale al 1891 per il controllo del valico tra Val Chisone e Val Susa, ospitava 80 soldati e fu dismesso nel 1928.
La mulattiera, fu realizzata alla fine dell'ottocento per servire le batterie collocate sulla Punta del Gran Serin.
Con un lungo traversone in moderata pendenza si passa al di sotto di un'incombente parete rocciosa incontrando la fontana Murò (unica sorgente esistente nella zone del colle delle Finestre, tramite un canale, forniva l’acqua alla guarnigione del forte ubicato sul colle), poi con un tornante si supera il caratteristico Dente della Vecchia m 2499. Con un tracciato che sale più gradualmente si entra nel verdeggiante Vallone Barbier, risalito il quale si tocca il rudere della stazione eliografica di Punta del Mezzodì m 2647.
Il sistema di comunicazione utilizzato nella Piazzaforte dell’Assietta (1880–1910) era formato da messaggi trasmessi tramite lampi di luce tradotti in codice Morse. Per la trasmissione si disponeva di due tipi di apparecchi: l’eliografo e l’apparato diottrico con lampade a petrolio per le ore notturne.
La stazione eliografica, attraverso un sistema di specchi riflettenti convogliava i raggi luminosi del sole in una feritoia diagonale, strettamente orientata nella direzione della stazione ricevente.
Il fascio di luce era interrotto da una persiana manovrata con una leva. La ricevente era dotata di cannocchiale sempre orientato nella direzione della trasmittente. Le lampade a petrolio furono più tardi sostituite da cannelli ossiacetilenici, da filamenti di magnesio ed infine dal più pratico arco voltaico elettrico, alimentato con appositi accumulatori. Un sistema complesso che, nell’intenzione degli ufficiali del Genio militare di fine Ottocento, avrebbe dovuto garantire la comunicazione tra i forti staccati: in realtà funzionò poco perché in montagna la nebbia e la scarsa visibilità non sono poi così rare come gli ideatori di questo mezzo avevano pensato.
La stazione di Punta di Mezzodì comunicava con i Forti del Moncenisio, con Susa e Bussoleno, con la stazione del Gran Serin e con il Forte delle valli di Fenestrelle. Con gli opportuni ponti tutte le piazzeforti della Val Chisone e Val Susa erano in collegamento.
Continuando si raggiunge un piccolo valloncello in cui troviamo una seconda casermetta. Con un'ultima rampa si giunge ad un punto in cui la strada riduce la pendenza. Qui si abbandona la sterrata e in breve seguendo il sentiero a destra si tocca la cima. Si può variare il ritorno scendendo per cresta al Colle delle Vallette (m 2551) dove ritroviamo la sterrata che ritorna al Colle delle Finestre.