Percorsi Nazionali
GTA- SI
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Escursioni
nelle valli
Chisone e Germanasca
06.11        1 Bivacco, 3 Cime, 1 lago

partenza   :Rhuilles, ponte per col Chabaud  (coord. 44 53.144, 006 50.879)
Dislivello   :
m 1285   al Bivacco Corradini
Tempo       : ore 4.45  salita
Difficoltà   : EE - sentiero non segnato

Giunti a Cesana Torinese proseguire per Bousson, dopo la deviazione
per il lago Nero, al successivo bivio a destra di fronte all'ingresso
della caserma "Monginevro" della Brigata Alpina Taurinense, si entra
nella valle di Thuras.
Al tornante sotto l'abitato lasciate la strada principale ed
imboccate la sterrata che si inoltra nella valle.
Dopo qualche chilometro attraversate l'abitato di Rhuilles e
proseguite fino al ponte che, sulla destra, attraversa
il torrente Thures e sale verso il Col Chabaud.
Il bivacco Matteo Corradini si trova poco sotto la cima Dormillouse, sullo spartiacque di confine tra la valle di Thuras e la valle francese della Cerveyrette. Una bellla struttura moderna in legno con una ottima vista sulla valle.

Partendo dal ponte dopo  Rhuilles seguire la sterrata in direzione del colle Chabaud (è possibile tagliare la strada con i numerosi sentieri tra i prati e i larici che la  intersecano )
Raggiunti  i ruderi delle Grange  m 1918 con la chiesetta e poi la caserma oggi diventata un alpeggio, si prosegue fino ad incontrare a sinistra le indicazioni per il Monte Giaissez, trascurando quindi il sentiero che prosegue sul fondo del vallone per il Col Chabaud dal quale torneremo.
Si sale lungo la antica strada militare del Giaissez che entra in un magnifico bosco di abeti e larici e risale  agevolmente fino ai ruderi della 83° batteria a m 2426 poi con più ripidi tornanti ,si arriva in vetta al
Monte Giassiez m 2588.
Dalla cima del Monte Giassez  proseguire per l’evidente  cresta erbosa, in direzione della cima Dorlier (tracce di sentiero), pervenendo all’inizio del traverso (visibile da lontano) che percorre il versante  un centinaio di metri sotto la cresta spartiacque.
Alcuni tratti sono un po’ esposti. Fare attenzione , dopo un piccolo costone  in cui il sentiero sembra perdersi in un valloncello detritico: non traversare orizzontalmente (si finirebbe sui salti), ma salire immediatamente a sinistra circa 30-50 m (ometti) su sfasciumi, fino a ritrovare il sentiero che traversa più in alto.
Usciti dal traverso, girare a sinistra e salire in 5 minuti alla
Cima Dorlier 2757 m.
Da qui è possibile interrompere l’escursione scendendo per il vallone erboso sottostante sino a ritornare nel Vallone Chabaud.

Attraversare i pendii erbosi e dirigersi sempre per cresta verso la Punta Dormillouse , abbassandosi gradualmente nel vallone dove si deve reperire una vaga traccia.
Continuando occorre superare alcune balze:  la prima, una gobba erbosa,  si aggira sulla sinistra e  prosegue ripida, ma sempre evidente tra gli sfasciumi per via dei numerosi ometti . Al termine di una seconda balza si raggiunge l’incantevole
Lac du Fond  m 2743, dove si affronta la terza che faticosamente porta sul poggio dove ora sorge il nuovo bivacco Matteo Corradini, mt. 2847 (4 ore c.ca da Rhuilles).

Il bivacco possiede l’essenziale: tavolati per dormire, tavolo, panche. Pertanto, volendo usufruirne, occorre provvedere al resto.
Sempre aperto, vandali permettendo,  per accertarsene o  prenotazioni:
giuliacorradini5@gmail.com
Volendolo in breve si raggiunge la bianca croce in vetta alla Ante Cima della  Dormillouse mt. 2900, già in vista.
La Cima vera e propria dista circa 300 m seguendo la traccia per la Terra Nera.
Volendo sviluppare un anello e scendere a valle per altra via,  si può percorrere per un lungo tratto il crinale, detto la Crete de la Dormillouse, con facile percorso individuato anche da alcuni ometti .  Seguendo la natura del crinale di confine, liberamente si traversa aggirando le asperità sul versante francese. Così toccati alcuni cippi di confine datati 1823, si giunge dove è visibile il colle Chabaud m 2215. Non essendoci  traccia di sentiero si scende individuando nell’erboso pendio, a tratti ripidissimo, la strada miglioreevitando le macchie di rododendro e di mirtillo che costellano la via di discesa.
Perdendo quota poco per volta, trovati per via alcuni cippi di confine, si giunge infine al fondo, all’estesissimo col Chabaud, proprio nel punto in cui, un ultimo cippo e una palina, segnano il confine tra i due stati.
Piegando a destra il sentierino scende a valle seguendo il rio attraversando  i prati si giunge ai resti delle Grange e al ponte sul torrente dove abbiamo parcheggiato.
9 ore circa anello completo.