Escursioni
nelle valli
Chisone e Germanasca

DESCRIZIONE:
Giunti a Perosa Argentina  si lascia la valle principale per svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Perrero, Prali e la valle Germanasca.
Superati gli abitati di Pomaretto e di Perrero ed il ponte Rabbioso sul Germanasca di Massello, presso quello successivo, il ponte Pomeifrè, dove pure troviamo l’unica  miniera ancora in esercizio, si lascia l’auto.

Prima di attraversare il ponte si entra nell’ampio parcheggio antistante gli uffici della miniera percorrendo uno stradello che al fondo, a margine di una discarica dei residui delle lavorazioni, diventa la bella mulattiera che s’inoltra costeggiando per un po’ il torrente Germanasca.
Si sale sempre moderatamente seguendo questa che era la vecchia mulattiera per Prali, sino a che troviamo i ruderi della partenza della vecchia teleferica per il trasporto del talco e della segheria per il taglio dei blocchi di marmo
"la Réiso", che giungevano dalla soprastante cava di " Roccho Cuerbo".
Proseguendo la traccia comincia decisamente a salire tra i cespugli odorosi di lavanda selvatica.
A circa 1200 m una traccia segnalata permette di raggiungere la cava di
 Rocca Corba in circa 10 minuti.

Con svolte, via via più ravvicinate, si raggiungere una spettacolare parete rocciosa che si supera percorrendo delle
cenge protette da un corrimano d'acciaio, un tantino esposte, mai pericolose,  ma che richiedono un certo grado di attenzione. Veramente un bel tratto di sentiero.

 A questo punto iniziano ad intravedersi, tra il fitto bosco, i ruderi della miniera
Santa Barbara, poi, attraversato un provvidenziale ponticello, si continua allo stesso modo raggiungendo alla sommità una scalinata in pietra che precede di poco alcuni edifici abbandonati e l’ingresso della Galleria Gianfranco, ora chiusa. Superato un secondo ponticello, subito troviamo un bivio. Si procede diritti lungo l’ampia mulattiera che permetteva di trasferire il talco, subito trovando una trattoria e successivamente all’abitato di Fontane 1 ora e 15 minuti dal ponte Pomeifrè.

Proseguendo sulla stradina che dall'abitato sale al
colletto delle Fontane a circa 1450 m in corrispondenza del terzo tornante, a Dx parte una traccia che in discesa porta allo sbocco della
galleria Malaura. La traccia è poco frequentata e a tratti può risultare pericolosa. (Foto)
Questa galleria che è una diramazione della Gianfranco venne scavata per facilitare il trasporto a valle del talco che con una teleferica raggiungeva la strada di fondovalle.

Dalla Malaura occorre ritornare alla strada di Fontane.
Volendolo, allungare il giro  da questa borgata si può salire sino al colletto delle Fontane, e da questo portarsi verso il colle di Serrevecchio, la borgata di Serrevecchio per poi ritornare per strada sterrata alla borgata di Fontane.
Dalla piazza principale, in prossimità della casa bianca posta a valle della strada, parte il sentiero che, in discesa, conduce prima ad alcuni ruderi tra cui le riservette degli esplosivi a servizio delle miniera e successivamente alle palazzine esterne della miniera Paola ed al Museo Scopriminiera. Ritorno a Pomeifrè per la strada.

Nota:
VARIANTE PER LA ROCCHO EICLAPA'
Superato il ponticello di legno subito dopo la Galleria Gianfranco, lasciata la traccia che prosegue diritta per Fontane, si prende a sinistra seguendo la Strada dei Valdesi.
Il sentiero che si inoltra da prima in piano per poi cominciare scendere, aiutati da corrimano in corda. Superata una pietraia e rientrati nel bosco si perviene ad un bivio. A destra si sale a Fontane, mentre continuando diritti, per il Sentiero di Valle, si esce al grande edificio della Miniera dove, seguitando sullo stradello asfaltato che scende, si raggiungono prima le strutture di Scopriminiera e poi al termine il caratteristico tunnel posto sulla strada provinciale per Prali. Fatti alcuni metri, poco oltre un grosso palo in cemento sul ciglio, parte sulla sinistra un sentiero interdetto che inizialmente s'inoltra sotto il muraglione della strada per poi raggiungere una zona interessata dai lavori per la realizzazione di una centrale idroelettrica.
Percorrendo un tratto di sterrato subito si trova il sito dove sorge la
Roccho Eiclapà, caratteristica Roccia Spezzata.
Questa roccia ha la curiosa caratteristica di presentare una grossa spaccatura che veniva attraversata dalla vecchia strada che conduceva a Prali prima della costruzione della nuova strada iniziata nel 1907. Si trova poco sotto la attuale carrozzabile appena a valle della borgata Gardiola.


Ritornati poi al grande edificio della miniera, si riprende il sentiero già percorso sino al bivio per Fontane. Diritti si prosegue per la Galleria Gianfranco, verso monte si va a Fontane. Se si sceglie questa soluzione, subito si supera una modesta costruzione, l'ex deposito di dinamite, oltre il quale la traccia si alza nel bosco e superando, più avanti, uno stradello, s'immette sulla strada per Fontane. Inoltrandosi tra le case e superata la fontana lo stradello raggiunge la cabina elettrica posta vicina al cimitero. Qui giunti, lasciata la strada che prosegue per il Colletto delle Fontane, si prende la destra e poi, poco sotto, lo stradello sulla sinistra che porta ad una struttura ristorativa dove parte la traccia che in breve raggiunge la Galleria Gianfranco.
Questa variante, compresa la salita alla borgata Fontane, richiede mediamente un tempo aggiuntivo di c.ca un'ora.
Da Pomeifrè fatti alcuni metri, poco oltre un grosso palo in cemento, parte un sentiero interdetto che inizialmente s’inoltra sotto il muraglione della strada per poi raggiungere una zona sconvolta dai lavori per la realizzazione di una centrale idroelettrica. Si percorre un tratto di sterrato e subito si trova il sito dove troviamo la Roccho Eiclapà. (Roccia spezzata)

PS: questa descrizione, come altre, è ricavata liberamente da una descrizione di Beppe Sabadini su "la fiocavenmola".

Sentiero dei Minatori
partenza : Pomeifrè    m 1011
arrivo     : Fontane     m 1412
Difficoltà :  EE
Dislivello  :  m  401 a Fontane - per la Malaura + 100 m
Tempo    : circa 1:30 ore + visita

 Anello completo per il colle Serrevecchio
Dislivello    m 783
Lunghezza m 7815
Tempo      h  4:00


Il sentiero ripercorre la vecchia strada utilizzata comunemente
da minatori, cavatori e valligiani per recarsi al lavoro prima alla cava
di marmo di Roccio Cuerbo e successivamente alle miniere di talco.

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