Si imbocca la bella mulattiera (sentiero 208-GTA) che sale in mezzo ai pascoli tra radi larici e rododendri. A tratti molto ripidi si alternano tratti praticamente pianeggianti. In circa 30 minuti si giunge al limite della vegetazione arborea, rappresentata da alcuni larici ultracentenari e da pochi gruppi di pini cembri. Superata una strettoia scavata nella roccia (l' Eitrangoulou -m 2160), si procede per un centinaio di metri e si perviene al bivio a quota 2171.
Variante Raggiunto il bivio a quota 2171 come sopra indicato prendere a sx il sentiero 230 che sale ai Piani di S.Giacomo dove incrocia il sentiero 228 proveniente dai 13 laghi. Proseguire a dx verso un 'altura su cui è posto un traliccio con campana. Poco più in alto si arriva al Colletto della Gran Guglia(m 2790). In 15 minuti si può salire sulla cima della Gran Guglia (m 2819)per lastroni e massi. Dal colle un ripido canalino in discesa ci porta al Rifugio Lago Verde Proseguendo diritto, in lieve discesa, si attraversa il pianoro di Freibougio (freddo che si muove) ricco di acque (m 2136). Usciti dal pianoro si prosegue parallelamente al corso del torrente Germanasca con tratti quasi pianeggianti e tratti più ripidi sboccando sui prati del Founzét (m 2450) dove si incontra prima la scorciatoia per il rifugio (sentiero 208A) e poi attraversato il torrente si incontra il bivio per il Col d'Abries (dal quale si scende in Francia). Si prosegue diritto (sentiero 208B) e in pochi minuti si giunge alla meta.
Punti d’interesse storico Nei dintorni delle bergerie di Bout du Col esistono ancora due bunker in buono stato di conservazione e sul versante opposto c'è un tratto di galleria-deposito sotterraneo. Il pianoro di Bout du Col era collegato con una grossa teleferica militare alla località Fréiboujo (ridenominata “Pian Littorio” durante il ventennio fascista), da dove poi si potevano raggiungere le postazioni più avanzate. La stazione di partenza, situata tra l’attuale bergeria e il lago, è completamente scomparsa e si possono solo più scorgere alcuni tracce di muri affioranti dal terreno, mentre sono ancora ben visibili alcuni basamenti dei cavalletti della teleferica, sia sul bordo del lago che nei prati più a monte. La struttura era azionata ad acqua: un acquedotto a monte di Fréiboujo trasportava l'acqua alla stazione di arrivo della teleferica, dove veniva messa nelle benne discendenti che per gravità scendevano a valle, consentendo di far risalire un peso corrispondente Presso il colletto (la Coucëtto) che affaccia su Ribba si trovano alcuni ruderi di vecchie casermette. Nella zona dei Founzét, tra il Fontanone e il Colle d'Abriès, sul sentiero che da Bout du Col risale il fianco destro della valle, si trovano i ruderi dell'antica postazione della guardia alla frontiera. Esistevano anche tre bunker, fatti saltare nell'ultimo dopoguerra, di cui restano i ruderi. La campana posta su un traliccio metallico sullo sperone prima del colletto della Gran Guglia fu utilizzata nell' ultima guerra per segnalare l' arrivo degli aerei. Ripristinato della Giovane Montagn è ora dedicata a tutti i caduti in montagna. A fianco del Colletto c'è ancora una casermetta in discreto stato di conservazione e un camminamento protetto che conduce ad un osservatorio dominante la conca del Lago Verde. Nel valloncello che sale alla Gran Guglia esisteva un grosso magazzino sotterraneo protetto da un terrazzo, che era collegato otticamente con Bout du Col e Rocca Bianca ma non è più visibile perché una frana ha ormai chiuso l'accesso
14.02 -Rifugio Lago Verde m 2583 www.rifugiolagoverde.it partenza: Bergeria Bô dâ Col m 1748 (coord.44 51.710, 007 02.259) Dislivello: 900 m Tempo : 3h00 sentiero: 208
Appena dopo il ponte che immette nel centro di Prali seguire la strada a dx che porta alla seggiovia. Proseguire per Ribba e poi salire per la strada, stretta ma percorribile in auto, fino a Bô dâ Col dove si parcheggia presso la bergeria. Il rifugio è aperto da metà giugno a metà settembre.