Escursioni
nelle valli
Chisone e Germanasca
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14.33  Rifugio Lago Verde per la mulattiera militare
         Dal Bric Rond (seggiovia) per la mulattiera di cresta

parcheggio seggiovia  
(coord.44 52.950, 007 02.540)
partenza   : m 2540 - quota max : m 2819
dislivello    : m +1100/-1050  Lunghezza km12
tempo      : ore 5:00
difficoltà   : EE    
sentiero    : 228 -variante GTA
arrivo     : Rifugio Lago Verde 2583 m
           
www.rifugiolagoverde.it

                                                               Video

note:
La seggiovia è aperta a luglio ed agosto  tutti i giorni,e a settembre nei fine settimana. Controllare sul sito:  
                         www.nuova13laghi.com
Altrimenti occorre partire da Giordano di Prali aggiungendo circa 700 m di dislivello

L'anello del Lago Verde é una tra le più belle escursioni che si possono fare sulle nostre montagne. Una lunga mulattiera militare mette in comunicazione la conca dei 13 Laghi con quella del rifugio del lago Verde. Tratti in piano si alternano ad altri dove si sale e si scende guadagnando colli e raggiungendo facili cime.
Si ha così modo di ammirare le montagne che cingono la conca di Prali e dove l’itinerario passa sul versante della val Pellice le cime che la contornano. Lungo il percorso si innestano diverse mulattiere che consentono di scendere rapidamente a valle e di interrompere l’anello

   
descrizione itinerario:
Da Prali prendere i due tronchi della seggiovia 13 Laghi . Dall’arrivo del 2° tratto al Bric Rond 2540 m. ci si porta sul costone a dx dove la mulattiera scende nella Conca dei 13 Laghi. Da qui si prosegue fino ai ricoveri militari, dove, lasciata a destra la mulattiera che scende a valle, proseguendo diritto  si attraversa il Rio dei 13 Laghi.
Il percorso utilizza la mulattiera militare di collegamento tra le varie postazioni della Guardia alla Frontiera,che percorre la cresta tra la Val Germanasca e la Val Pellice.

Punti di interesse
 Nell'ampio e ridente pianoro della conca dei Tredici Laghi sin dalla fine dell'Ottocento esistevano baraccamenti militari: i "ricoveri Perrucchetti" costruiti all' inizio del '900.
Utilizzati fino alla seconda guerra mondiale servirono da appoggio logistico alla difesa mobile  ed avevano come obiettivo il controllo del Colle d'Abriès.
Sulla sponda del lago Rametta
(lago del cannoni) si ritrovano ancora due cannoni su affusto rigido da 149/35, fabbricati nel 1916 dall'Ansaldo, i quali nel 1940  entrarono ripetutamente in azione contro truppe francesi posizionate nei pressi dei villaggi di Echalp e di Montà nei pressi di Abries.
Seppur privi di volata, otturatore e congegno di puntamento, sono gli unici esemplari rimasti di tutte le batterie campali della zona occidentale delle Alpi.
Gli alloggiamenti per i soldati sono sparsi sull'ampio pianoro, sovrastato dalla Punta Cornour (2868 m).
Al Pâ dâ Loup, nella zona compresa tra il Colle Giulian (2451m) e il Passo Brard, si possono vedere  postazioni di mortai, poco oltre i ruderi di una caserma in rovina.

Oltre il rio si risale con alcuni tornanti il costone Belvedere (notate sul tratto di mulattiera ricavato a sbalzo sulla parete le “ camere di mina” che in caso di ritirata sarebbero stati utilizzati per far saltare la mulattiera rendendo il percorso non più agibile). Di qui, in discesa, si raggiunge e si supera il pietroso vallone di Clapou e, seguendo la mulattiera, in salita si perviene al Colle Giulian 2451m, (ore 1.45 dalla partenza).

Dal Colle, anziché scendere verso la Val Pellice e le visibili Bergerie del Giulian 2097 m,  si volge a destra seguendo la mulattiera ben evidente che prosegue parte sul crinale spartiacque e parte a mezzacosta lungo le erbose pendici meridionali del M. Giulian.
Con alcuni comodi tornanti sorretti da muri a secco, il tracciato mette all’insellatura del Passo Dar Loup 2456m dal quale, in breve si scende al vicinissimo Passo di Brard 2450 m. (ore 2,30 dalla partenza).
Si prosegue verso il Rifugio Lago Verde seguendo il tracciato che ora si abbassa con diversi tornanti per attraversare gli scoscesi canaloni che scendono dalle cime Fiunira e Ceresira (fino a luglio inoltrato possono essere colmi di neve).
Si risale sul versante opposto (Bari Grand) fino a pervenire sulla cresta di Viafiorcia m.2562 dove si incontra la mulattiera (S/230) proveniente da Bout du Col e si prosegue in salita attraverso gli ampi pianori di San Giacomo.
Si risalgono i numerosi tornanti che portano al cocuzzolo su cui è posto il traliccio con campana  utilizzata nell'ultima guerra per segnalare l'arrivo degli aerei. Ripristinata dalla "Giovane Montagna" ora è dedicata ai caduti della montagna.

Da qui in pochi minuti si raggiunge il Colletto della gran Guglia 2790m da cui si ha uno splendido scorcio sulla parete Nord-est del Bucie e sulla Val Germanasca. (ore 4,30 dalla partenza).
A fianco del Colletto c'è ancora una casermetta in discreto stato di conservazione e un camminamento protetto che conduce ad un osservatorio dominante la conca del Lago Verde.

Per raggiungere la cima occorrono 15 minuti seguendo la traccia che sale su lastroni facilmente superabili .
Ridiscesi al Colletto, scendere lungo il sentiero (S/228), dapprima malagevole, poi più comodo, che costeggia due piccoli laghetti quindi conduce al lago verde sulle cui sponde sorge l'omonimo rifugio (ore 4:45 dalla partenza).
Rifugio Lago verde m 2583   www.rifugiolagoverde.it    Tel 0121 806 124 - cell. 333 193 2523
Dopo la pausa al rifugio (meglio una notte) si può scende seguendo il comodo sentiero 208 che attraversa una zona di magri pascoli.
In breve si raggiunge il sentiero del colle d'Abries  che per un tratto costeggia il corso del Germanasca, poi attraversa l'ampio pianoro di Freibougio 2136 m riconoscibile per la presenza di ruderi militari ed i pochi resti della vecchia teleferica portaferiti costruita in previsione della guerra con la Francia.
Una risalita fino a 2171 m precede la lunga e comoda discesa fino a Bô dâ Col 1750 m. Si tralascia la carrozzabile che scende a Ribba per seguire quella di sinistra che porta prima alle miande Giû dâ Sap 1699m, poi si segue la mulattiera che costeggia il Germanasca, lasciando a sinistra quella che sale alle bergerie Sellette e poi scende attraversando il profondo rio che scende dalla Punta Vergia dirigendosi a Pomieri 1511m.
Di qui per strada si ritorna al piazzale della funivia a Malzat (ore 3:00 dal rifugio).


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