Percorsi Nazionali
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Escursioni
nelle valli
Chisone e Germanasca
 15.04 Anello bivacco Soardi- Crosenna-
          P.ta Fionira-P.ta Cerisiera-Gr.Guglia

Dislivello  + 1530   - 1530
Sviluppo =  m 16.100
Tempo    =    7:30 ore

Salire al Passo Boucie  m (50 min) con il  sentiero che parte di fronte al rifugio.
Scendere per circa 90 m sul versante francese fino ad incontrare ometti alla
sx a circa 2650 m seguire gli ometti  e quindi dopo circa 30 min si raggiunge
il bivacco Soardi appena superato il  Col Boucìe.
Dal bivacco Nino Soardi, che si trova in prossimità del valico, scendere per il
sentiero 120 che passa sotto le balze rocciose della Punta Giornivetta e porta al
Col di Boina a 2412 m, depressione erbosa tra i Valloni di Malaura e Boucier.
A questo punto si incrocia sentiero 121 che sale al colle Malaura dal pianoro della Crosenna (m 1653). Con un traversone in piano, poi una ripida discesa ed ancora un falsopiano si raggiunge l’alpeggio dove troviamo un l’
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Poco sopra l’alpe Crosenna, presso un masso, troviamo le indicazioni,  a destra la traccia che sale lungo i pascoli segnati dal continuo passaggio del bestiame, seguite sempre il sentiero 123. Oltre il corso d’acqua il sentiero riprende ripido con ripetute, continue svolte lungo la spalla erbosa che consentono di guadagnare progressivamente quota uscendo infine al col Content, (riconoscibile da lontano per due resti militari chiari) passaggio sulla dorsale appena oltre un bunker.
Splendida la vista che s’apre sull’imponente mole del Bric Bucie sotto il quale si intravede la modesta casermetta dove è stato ricavato il bivacco Soardi  mentre verso valle si staglia il sempre più minuscolo alpeggio di Crosenna.
Al col Content si può prendere la traccia che sale oppure quella che scende di poco che porta in breve ad una costruzione militare ancora ben conservata. Proseguendo (sorgente) si affrontano poi i facili tornanti che adducono ad un’ampia conca prativa. Oltrepassato il ruscello, su comoda traccia quasi in piano si raggiunge in breve l’alpe Bancet mt. 2241 posta in un’incantevole posizione. L’alpe è raggiunta anche da una lunga pista che parte da Villanova.

Lo sguardo spazia ampissimo sulla conca del Pra, sul Monviso e sui monti dell’alta val Pellice
Per raggiungere la cima delle Punte Fiunira e Cerisira si deve superare da prima la barriera rocciosa posta a monte dell’alpeggio individuando la traccia che dalle solite tacche biancorosse. Superato il primo tratto, si sale dolcemente con continue svolte, appena evidenti nell’erba, nel vallone a monte dell’alpeggio al termine del quale si scorge, alla sommità, il colle di Fiunira che separa la Punta Fiunira, posta a sinistra, dalla cresta che porta alla Punta Bruna sulla destra. Nel vallone che si percorre, paletti di legno con anelli segnano, a tratti, la traccia che sale costeggiando il rio. Saliti al pianoro terminale non bisogna puntare al colle, ma occorre superare la bastionata rocciosa posta sulla sinistra con un traverso di ritorno che s’alza a raggiungere la dorsale erbosa che si rimonta con numerose serpentine sino a raggiungere una casermetta diroccata appena a sinistra della cima, da qui ultimo breve tratto su terriccio ed erba fino in vetta 277 6 m in prossimità della quale si trovano i resti di una costruzione
Dalla cima si scende per tracce all’intaglio posto tra la Fiunira e la Cerisira, quota 2736 m. Segue un traverso su una ampia cengia terrosa e si arriva ad un punto in cui il sentiero è franato e ci si presenta davanti una sorta di canalino di terriccio franoso. Lo si deve superare o direttamente (appigli inesistenti) oppure tenendosi sulle friabili roccette a destra; in entrambi i casi il passaggio è breve ma pericoloso, richiede passo sicuro e certezza delle proprie capacità.
Superato il passaggi si arriva ad una cengia un po’ aerea che poi immette nello scosceso pendio sud-est sotto la cima. La traccia abbastanza esile e un po’ scivolosa  percorre alcune diagonali per raggiungere la dorsale sud a pochi metri dal casermone diroccato posto sulla sommità della Punta Cerisira 2823 m.
La discesa ai sottostanti Piani di San Giacomo seguono una mulattiera militare ben evidente. Raggiunto il sentiero 228 seguirlo salendo alla Campana e poi al colletto della Gran Guglia.Da qui si scende in poco tempo al Rifugio.