Percorsi Nazionali
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Escursioni
nelle valli
Chisone e Germanasca
Tappa 4 - Da Thures a Le Roux, per il Colle di Thuras

Dislivello : +1300 m, -1170 m
Sviluppo  : 19900 m
Tempo     :
8  ore.

Da Thures (1667 m) seguire la strada principale che transita a valle della borgata
e in lieve discesa per il Pilone Salsa porta a Rhuilles (1657 m, 0.30 ore);
Ignorando il ponte che attraversando il torrente sale a Chabaud e poi al colle,
si continua sulla ex strada militare che va in lieve salita tra i pascoli, parallela al
torrente, toccando l’edicola di San Michele (1696 m) e la Croix de la Plane (1714 m).

Abbiamo superato un rio con l’acqua ferruginosa, alcuni piloni, e  raggiungiamo un
successivo bivio dove sulla destra il ponte Aberoud, detto anche dell’argano, sale
in vetta al monte Giassez. Lo si può vedere facendo una piccola deviazione.
Ritornati sulla ex-militare di valle si prende ora a salire e con alcune svolte ravvicinate si superare la balza che immette sui piani sopra. Passati i resti di una costruzione militare ed il pilone votivo di N.S. di Lau, subito dopo si supera su un ponte il rio del Musia dove un’indicazione dice che ci si trova in località Pont de l’Asia.
Fatta un’ampia svolta a sinistra, improvvisamente la visuale s’apre sull’ampio pianoro dove sorgono i resti delle grange Thuras (m 1951 ,1 ora), borgata bruciata nell’aprile del 1944 dai nazifascisti. Con un breve tratto in piano si raggiunge il torrente Thuras che si supera
sul nuovo ponte a picco sul corso d’acqua. Prima di attraversarlo il cippo con lapide eretto a ricordo dei partigiani caduti nell’autunno dello stesso anno sotto il col di Thuras.
Continuiamo, sempre stando a destra del torrente, su quella che fu una strada militare. Poco più avanti, si stacca sulla destra il sentiero privo di segnalazioni, poco visinile, che porta in vetta al monte Terra Nera. Appena dopo l’alpe delle Grange Thuras Superiori (m 2071), e i resti di una batteria militare si incontra l’indicazione per salire sul Roc del Boucher e sulla Punta Ciatagnera.
Funzionale all’alpeggio, appena lo si supera la sterrata diventa disastrata con tratti assai rovinati per via del continuo ruscellamento al quale è sottoposta. La traccia comunque è sempre percorribile e visibile. Più avanti, quando termina il bosco, merita osservare sulla destra l’ampio solco del vallone scavato dal rio che scende dal passo di Terra Nera posto tra l’omonima cima e la successiva cima Clausis, mentre sulla sinistra un’indicazione indica il sentiero per il colle del Pelvo dal quale si scende in valle Argentera. Proseguendo, la traccia si porta via via verso il fondo della valle, dove già si vede il colle di Thuras, attraversando estesi detritici pascoli, sempre inoltrandosi con pendenza costante che consente di guadagnare progressivamente quota. Fatte alcune svolte si giunge in vista della costruzione del bivacco .
Quasi alla testata della Valle di Thuras si lascia a sinistra il sentiero 622 per il Colle della Ramière; poco a monte, verso nord, si trova il bivacco Tornion (ore 3:30) sempre aperto, ben tenuto, accogliente, dispone di 6 posti letto, tavolo e panche, fornellino e altro, mentre poco sotto scorre un rivo dal quale è possibile attingere acqua.
Dal bivacco, in una oretta si sale al
colle di Thuras (m 2800) dove la vista si apre ampissima sia sul percorso fatto che sul Queyras e sulla lunga serie di monti che fanno da corona a queste valli sino al non lontano Monviso. Attraversato il colle si entra in Francia nel Parc naturel du Queyras.
All‘inizio la discesa è molto ripida, e richiede attenzione in caso di pioggia. Si perde rapidamente quota, avendo di fronte il vallone di St-Martin che si percorrerà il giorno successivo.
Quindi la pendenza si addolcisce, si incontra a sinistra la
cappella di la Montette (1930 m) e con alcune svolte si scende alla passerella con cui si attraversa il torrente.
Quindi uno stradello conduce quasi in piano alla cappella di St-Antoine e alla minuscola borgata Le Roux (1730 m, ore  3.30 dal colle), dove si trova il gite d’étape

Le Cassu (tel.0033 (0)4 92467430).
https://www.gite-lecassu.com/en     email:  gitelecassu05@orange.fr