dal Rifugio Barbara Lowrie a Villanova questa è la tappa 23 del Sentiero Italia
Dislivello : + 700 / - 1220 m Sviluppo : m 13300 Tempo : ore 4:30 Difficoltà : E Nota: si percorre la strada militare che dalla Valle dei Carbonieri raggiungeva il Pra passando per il Colle Barant. Per un certo periodo aperta al transito delle auto ma poi abbandonata per la difficoltà di mantenerla agibile. Appena sotto il colle la vecchia casermetta ora diventata un rifugio di proprietà della Comunità Montana Valpellice durante il periodo estivo, è aperto.
Subito dopo il colle si trova il giardino botanico "Bruno Peyronel" sempre aperto e con possibilità di guida in luglio e agosto. Situato praticamente al colle, il rifugio si trova quindi su un balcone naturale, dove la vista spazia su tutta la Comba Carboneri con sullo sfondo il Monviso. In lontananza, nelle giornate limpide, lo sguardo spazia fino alla pianura e a Torino. Sul versante opposto del colle si gode di una magnifica vista sulla conca del Prà, con sullo sfondo il Bric Bucie e le montagne che separano il Piemonte dalla Francia. Si segue la strada asfaltata per circa 200 metri e si prende un sterrata sulla sinistra, un tempo aperta al transito, lunga circa 7km, che porta al del col Barant (o del Baracun) La sterrata interminabile e ampia con una serie di svolte e traversi e raggiunge i 2083 m del Pian delle Marmotte.
Dal bivio a m 1949 che porta all' Alpe Roussa si può scorgere una piccola struttura in calcestruzzo posta a ridosso del versante montano sul lato opposto: si tratta della stazione di arrivo della teleferica del Fautet che riforniva le batterie delle Guardie alla Frontiera poste sul cucuzzolo a controllo del colle della Croce. Da qui se si vuole numerose scorciatoie tagliano ed abbreviano la via raggiungendo i 2383 m del colle Barant. Scendendo dopo il Giardino botanico, un pò abbandonato, sono visibili molte scorciatoie che intersecano la sterrata. Giunti al fondo si supera il greto del torrente Pellice, che in questo punto sparisce poiché le acque scorrono sotto i ghiaioni, e ci si trova sulla strada che collega Villanova con Il Pra. Si può fare una tappa al rifugio Jervis o prendere a destra fino al successivo ponte dove occorre decidere se raggiungere Villanova per strada, e la cosa non presenta difficoltà di sorta, o per il sentiero che si snoda sulla sponda destra del Pellice. In quest'ultimo caso si affronterà un lungo tratto tortuoso, dove si attraversano ambienti tipicamente montani, ruscelli, estese pietraie, rocce affioranti, diversi saliscendi La traccia è sempre visibile e ben segnata in biancorosso. Ad un primo tratto piuttosto regolare segue quello intermedio dove si sale e poi si scende a svolte lungamente su pietraie lungo il greto del torrente. Sul lato apposto spicca la notevole cascata del Pis. Il tratto terminale è il più spettacolare in quanto la traccia attraversa una zona costellata di enorme roccioni accatastati stando quasi in riva al corso d’acqua che qui forma grosse pozze e spumeggianti cascate.
Se si sosta al rifugio Jervis il sentiero GTA- SI parte proprio di fronte, dopo circa 600 m scende ad incrociare la sterrata che si può seguire o, meglio, seguire il sentiero che taglia i tornanti per poi ritrovare la strada quando si incontra il torrente. Si segue la strada, passando per la bella cascata del Pis fino a alla località Mirabuc dove si abbandona ancora la strada per scendere a destra verso in torrente. Giunti alle case Brunel m 1306 si incontra una sterrata che in pochi minuti porta a Villanova (m 1248).