C.A.I. sezione VAL GERMANASCA - POMARETTO (TO), via Carlo Alberto 34 - C.F. 85004390010 - P.IVA 06544390013
Design by Ercoleda - 2015
Escursioni nelle valli Chisone e Germanasca
|
TAPPA N. 4 - Rifugio GEAT Val Gravio – Casa Alpina “Evelina Ostorero” in B.ta Molè di Coazze
Aperta tutto l'anno, 6 camere 28 posti letto, più 1 stanzone con 20 posti letto-
Prenotazione. Tel +39334.8972257 email: alemussina@gmail.com
Tappa impegnativa per raggiungere la Val Sangone. Lo sforzo è premiato con lo splendido panorama dello spartiacque Val Susa – Val Sangone, le caratteristiche borgate, le miniere di talco della valle del Ricciavrè.
Dislivello : + 1000 - 1300
Sviluppo : m 15400
Difficoltà : E
Tempo : 5 ore 30'
partenza : Rifugio CAI GEAT Val Gravio (1376 m)- Tel. +39 011.9646364
Arrivo : casa Alpina in borgata Molè Tel +39 334.8972257 email: alemussina@gmail.com .
Dalla terrazza del rifugio si attraversa il ponte sul torrente Gravio, seguendo le indicazioni del sentiero 522 (Sentiero dei Franchi). All’incrocio con il sentiero 506 si prosegue diritto, risalendo il versante destro del vallone, fino a addentrarsi nel vasto bosco di maggiociondoli che ricopre gli antichi pascoli certosini di Pian Signore. Ai successivi bivi si continua a seguire la traccia del Sentiero dei Franchi che, tra continui saliscendi, attraversa a mezza costa il versante destro valsusino, fino a uscire dai boschi nei pressi dell’Alpe Fumavecchia.
Da qui, imboccare il sentiero 524 che taglia la strada carrozzabile e si addentra nel lariceto, dove, dopo un tratto inizialmente pianeggiante, si inerpica erto sul costone.
Nella salita si supera a sinistra la deviazione per la “Ca’ d’Marc picapera”, un roccione sulquale Marco Delo, un pastore e scalpellino di Villar Focchiardo morto ai primi del 1900,ha inciso capre, asini, figure antropomorfe, lasciando così una viva testimonianza della vita su queste montagne.
Proseguendo sul sentiero 524, dopo una ripida salita, si raggiunge Pian dell’Orso (1860 m).
Nei pressi della Cappella della Trasfigurazione si gode di una magnifica vista su tutta la bassa Val Susa, la Sacra di San Michele e oltre, fino a Superga.
Superato il colletto, si torna in Val Sangone, nel vallone del Sangonetto. Si imbocca verso est il sentiero 435 in direzione del colle Bé Moulè con un primo tratto in piano, per poi scendere a Pian Bergart e al suddetto colle, dove è posizionata una bacheca del Parco. Poco oltre la bacheca prestare attenzione ad un palo segnaletico indicante il sentiero 420A che, dirigendosi verso sud,
scende al ponticello di Pian Gorai dove termina, attraversando una zona boscata alternata a radure pascolive.
Giunti al ponte in legno attraversarlo e percorrere per pochi metri in discesa il sentiero 420, per imboccare, subito dopo un’altra bacheca del Parco, il sentiero 419A che conduce a Pian Gorai, raggiunto il pianoro seguire le tacche bianche e rosse che in leggera discesa lo contornano e portano al guado sul rio Palè per poi risalire sull’opposto versante ed arrivare ad intersecare la strada sterrata poco più a monte delle baite del Palè. Attraversata la strada si prosegue in direzione sud-est dove si trova un palo segnaletico che indica l’inizio del sentiero 419B che si segue sino a giungere al guado sul rio della Fuglia.
Guadato agevolmente il rio si risale dalla parte opposta fino ad incontrare un palo segnaletico con l’indicazione Roc dou Iermou. Si affronta adesso il tratto più impegnativo con una salita piuttosto ripida in un bosco misto di latifoglie. Successivamente la salita si fa più graduale. Si arriva così all’incrocio con il
sentiero 419 e lo si percorre in direzione del Ciargiur del Forno. Si sbuca in una radura posta poco più a monte del Roc dou Iermou (1485 m), si continua in leggera discesa in direzione sud fino ad arrivare al sentiero 417A che ci permette di raggiungere le baite del Ciargiur del Forno dove termina. Attraversate le baite del Ciargiur del Forno si continua a scendere lungo il sentiero 417 che passa in un bosco misto di latifoglie, fino ad arrivare a dei ruderi di case, il colletto di Ruata. A questo punto si abbandona il sentiero 417 che porta a Ruata e si devia a destra sul sentiero 416A. Dal colletto di Ruata, tralasciato il primo sentiero in piano sulla destra che conduce alla Chè Veii, si continua lungo il sentiero 416A che scende fino a raggiungere il rio
Ricciavrè. Attraversata una zona erbosa, dove finisce il 416A, si incontra il sentiero 416 che si inoltra nel vallone del Ricciavrè e che proviene dalla borgata Flizzo. Si percorre per un breve tratto il sentiero 416 per arrivare alle case di Flizzo e si continua sul sentiero 416B passando a monte delle abitazioni fino ad un piccolo rio che si attraversa. Proseguendo si attraversa un secondo rio.
Le baite della borgata Molè sono già visibili; il sentiero arriva nella borgata dove si innesta sul sentiero 415.